A COME ARNO
È il 4 Novembre 1966: dopo 2 giorni di pioggia intensa il fiume Arno rompe gli argini alle 5.30 e inonda Firenze. 250 milioni di metri cubi d’acqua investono una delle città più amate al mondo, e portano via 34 vite umane e un tetto a tredicimila famiglie. Trascinano con sé automobili, merci, strappano animali dalle stalle, manichini dai negozi. E annegano nel fango migliaia di volumi e manoscritti rari nei magazzini della Biblioteca Nazionale Centrale, e moltissime opere conservate nei depositi degli Uffizi. L’alluvione non colpisce solo il centro storico della città, ma tutto il bacino dell’Arno. Le campagne restano allagate per giorni dopo il disastro e molti comuni minori isolati e danneggiati gravemente.

Da qui, dalla volontà di raccontare volti, luoghi, geografie e storie lungo il corso di un fiume simbolo dell’identità italiana, nasce il progetto A come Arno. Una piattaforma multimediale e un libro che raccolgono il percorso di documentazione realizzato lungo le sponde dai fotografi Paolo Cagnacci e Matteo Cesari, intrecciandolo, nel percorso progettato e curato da Doll’s Eye Reflex Laboratory, con il materiale iconografico d’epoca e con i contributi visivi offerti dai fotografi emergenti della Fondazione Studio Marangoni di Firenze.




















